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Beethoven. Oltre

A casa del dio della musica
VIENNA, Casa di Mozart. 1787
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Nell'87, il mio tutore Neefe esortò i nobili di Bonn a

finanziarmi per farmi andare nella scintillante Vienna,
sede dell'impero asburgico, capitale mondiale della musica. Lui diceva che ero un genio, che sarei diventato un secondo Mozart. Così, un gruppo d'aristocratici investì il proprio denaro su di me. In quell'anno, mi misi alla prova e andai a Vienna,


il centro della cultura europea, ove le arti fiorivano e i nobili rovesciavano denaro e favori su artisti d'ogni genere.
Da anni sognavo di venire in quella città; volevo conoscere il dio in terra della musica: Wolfgang Amadeus Mozart. Usai le mie conoscenze per avere l'opportunità di suonare a casa sua. La mia magnifica esecuzione sbalordì il grande maestro.
Egli era incredulo. Uscì dalla stanza e andò in quella accanto, dove la moglie stava intrattenendo degli ospiti; le disse: <<Tieni d'occhio questo ragazzo. Un giorno darà al mondo qualcosa di cui parlare!>>. Ero davvero felice d'aver fatto colpo su Mozart e avrei voluto studiare con lui... Ma quello fu il nostro primo ed ultimo incontro.

Appena due settimane dopo il mio arrivo a Vienna, mia madre si ammalò di tubercolosi e io dovetti tornare di corsa a Bonn. Quella stessa estate, lei morì... Ero agitato da sentimenti contrastanti, nei confronti di quella donna che mi volle bene, ma che non era mai riuscita a difendermi da mio padre.

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