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Antonio Vivaldi. Che gioia creare!

La benedetta corruzione del barocco
VENEZIA, Chiesa di San Giovanni in Bragora. 1678
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Il fato ha voluto che, nel corso dei secoli,

la mia musica fosse rimembrata dalle genti di codesto mondo,
specialmente per la mia celeberrima composizione Le quattro stagioni, ma in realtà la mia produzione comprese ben oltre cinquecento brani! Scrissi sonate, sinfonie, concerti, composizioni per opera ed oratori...


Eppure, la mia fama rimane legata al mio talento come compositore di musica strumentale. Ebbi i natali a Venezia, nel '600, periodo d'assoluto splendore veneziano, nel bel mezzo di quel periodo che gli storici chiamano "barocco". Pensa che questo termine voleva significare, all'incirca, "perla dalla forma irregolare",
il che alludeva a qualcosa di magnifico, ma, al contempo, assai bizzarro, almeno per i gusti della società dei primordi di tale periodo. Tutte le Arti erano colpite dal barocco, perciò anche la musica, che suonava come un'invenzione continua, rompendo i canoni della precedente musica rinascimentale. Qualcuno, molto tempo dopo la mia morte, avrebbe detto

che se il rinascimento era la correzione, il barocco era, invece, la corruzione delle regole dell'arte. Sono stato battezzato presso la Chiesa di San Giovanni in Bragora. Mio padre era un barbiere con la passione per il violino, nonché uno dei più versatili musicisti della città, e tale passione avrebbe ben presto contagiato anche me, sin dalla mia tenera età.

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