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Antonio Vivaldi. Che gioia creare!

Quando ogni scherzo vale
VENEZIA, Palazzo Ducale. 1710
PLAY ME
Col compimento dei miei primi due blocchi di composizioni,

il mio stile era ormai definito e sarebbe rimasto più o meno invariato per
il resto dei miei giorni. Scrissi concerti per quasi ogni strumento esistente, solista e non, tradizionali ed insoliti. Io, come fece storicamente la mia stessa città natale, non scesi mai a compromessi e non scordai mai il mio orgoglio.


Sin dalla nascita ero cagionevole di salute, il cui cattivo stato m'avrebbe sempre tormentato. Per colpa di quell'affanno al petto che m'opprimeva, potevo uscire soltanto sdraiato in gondola o in portantina. Il lirismo della mia musica venne influenzato dall'ambiente che mi circondava e, in particolare,
dalla bellezza di Venezia. Mi ispirai alla magia inconfondibile che avvolgeva questa città, splendida in ogni epoca. Venezia era unica per lo stile di vita dei propri abitanti. Quando esplodeva il Carnevale, l'intera città abbandonava ogni freno! Fino alla fine della festa, ogni trasgressione ed ogni follia erano concesse. Rammento la baldoria che si faceva dentro e fuori da

luoghi come il Palazzo Ducale; la popolazione indossava splendide maschere che garantivano l'anonimato. Ebbene, l'atmosfera carnevalesca divenne presto uno dei tratti caratteristici della città per tutto l'anno, che, già all'epoca, era uno dei poli d'attrazione per il turismo europeo. L'amore della musica per la musica stessa fioriva proprio in questo clima!

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