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Beethoven. Oltre

Sezione 1
Sezione 2
Energia
VIENNA. Zentralfriedhof. 1827
PLAY ME
Con la nona sinfonia, la mia fama raggiunse l'apice.

Riemergendo dalla profonda disperazione degli ultimi anni,
guardai profondamente in me stesso per creare quell'appassionata ed ottimistica sinfonia, scritta da un uomo sordo che non riusciva a superare la tristezza della vita quotidiana... Era impressionante! Alla prima rappresentazione di questa sinfonia, non riuscivo nemmeno a sentire le intense ovazioni del pubblico; durante l'applauso, uno dei


musicisti mi dovette far girare, così da poter vedere la gente applaudire. Cercai di comporre una decima sinfonia, ma nel frattempo erano riemersi dolorosi ricordi d'infanzia che resero il mio lavoro troppo difficile. Nel marzo del '27, venne un prete per darmi l'estrema unzione. Trascorsi cinque giorni sul mio letto di morte, fino a quando non si scaten' una tempesta,
nel bel mezzo della quale alzai il pugno in alto, verso un fulmine che squarciava le nubi. Poi crollai sul letto... Cosa voleva significare quel gesto? Significava che avevo ancora energia, ma l'energia si consuma proprio in quell'ultimo gesto. Un perfetto simbolo, un'espressione, un "attimo beethoveniano", direbbero gli storici dei tuoi tempi... Più tardi,

sarei stato sepolto nell'odierno cimitero centrale di Vienna. Venivo considerato un grande eroe rivoluzionario. Simboleggiavo l'incarnazione della lotta dell'artista che attraversava l'inferno per il bene della propria Arte. Tempo addietro, qualcuno disse: <<Il talento è ciò che gli uomini possiedono; il genio è ciò che possiede un uomo.>>... ed io n'ero posseduto.

Sezione 3



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