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Wagner. Cavalca la tempesta

Sezione 1
Sezione 2
Horror vacui
MOSCA, Teatro Bolshoi. 1863
PLAY ME
Fui costretto a cedere i diritti dei Wesendonk-Lieder,

ovvero la profanazione della mia vita privata sull'altare della sopravvivenza...
La composizione de I maestri cantori era ferma del tutto; un cane mi aveva morso alla mano destra e, per alcuni mesi, mi fu impossibile scrivere una sola nota. Ripresi la peregrinazione di concerti, che culminò con la fortunata tournée russa di Mosca e


di Pietroburgo. In particolare, il mio soggiorno a Mosca fu abbastanza gradevole, per quel che mi ricordo. Passandovi innanzi, vidi anche il meraviglioso Teatro Bolshoi, nel cuore della città, non lontano dal Cremlino; quel teatro vantava un severo stile neoclassico che mi stupì non poco. Guadagnai denaro a sufficienza in Russia, anche se
quei settemila talleri finirono nell'arredo principesco della mia nuova casa viennese, firmando cambiali ancor prima di sapere se i russi m'avrebbero accordato una seconda tournée, che di fatto non vi fu. Sete, velluti, tappeti, tendaggi, ghirlande e barocchismi; con tutto ciò, probabilmente, tentavo di colmare un senso di vuoto sempre più profondo.

Durante la festa di Natale di quell'anno, organizzata a casa mia per degli amici che m'avevano sostenuto tra doni e prestiti mai ripagati, misi sotto l'albero un'infinità di regali che faceva invidia ad una fantasia orientale, da vero sperperatore... Era l'assurdo che preludeva al periodo più nero, dove non c'era più posto per alcuna attività creativa.

Sezione 3



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