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Wagner. Cavalca la tempesta

Sezione 1
Sezione 2
Incomprese bizzarrie
DRESDA, Semperoper Dresden. 1843
PLAY ME
Per sfuggire ai miei creditori, scappai in

modo rocambolesco, varcando di nascosto il confine
tra Prussia e Russia, imbarcandomi, con Minna, su un piccolo veliero alla volta di Londra. Mentre assistevo ad una tempesta in mare, nel mio viaggio, fui colto dall'ispirazione di comporre L'olandese volante, che rappresentò il mio primo capolavoro autenticamente "wagneriano", sebbene ancora compreso nel mio periodo giovanile, che


si sarebbe protratto fino al Lohengrin. Trascorsi diversi anni a Parigi in condizioni di grande povertà. Tutto sommato, lo stile "Grand-Opera" del Rienzi riscosse un grande successo di pubblico, tra i francesi. Ciò mi permise di ottenere il posto di direttore d'orchestra dell'Opera di Dresda, avvenimento che, per mia moglie Minna, avrebbe dato inizio ad una brillante
carriera. Fiducioso che tale posizione avrebbe favorito il rapporto del pubblico nei confronti della mia nuova arte, mi aspettavo un altro trionfo con L'olandese volante, rappresentato a Dresda nel '43. Ma lo strano impianto del dramma, che aboliva i pezzi a forma chiusa e tratteggiava i personaggi con una sensualità accesa, sino ad allora

sconosciuta, disorientò la gente che veniva a teatro...Un esito ancor più tiepido fu riscosso dalla prima del Tannhäuser, scritto in uno stato d'eccitazione febbrile. Io mi sentivo imprigionato in un mondo che odiavo, specchio di un'arte legata al conformismo dell'epoca, sebbene vivessi una pacifica vita borghese con un ottimo compenso annuo.

Sezione 3



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