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Wagner. Cavalca la tempesta

Sezione 1
Sezione 2
Tempestosa libertà
VIENNA, Wiener Staatsoper. 1862
PLAY ME
Lasciai l'odiosa Parigi, dopo un festino

d'addio tenuto in un caffè, ove erano presenti anche
Baudelaire e Gustave Doré. Li salutai e partii. Innanzi a me, giaceva un futuro sempre più incerto: non avevo dimora e non sapevo dove andare. Inoltre, ero agitato da eccessi d'entusiasmo e crisi di depressione,


nonché osteggiato, ma anche vezzeggiato, da nobildonne sedotte dalla mia musica. Ricominciai, persino, a chiedere prestiti a destra e a sinistra. Al mio amico Hornstein chiesi un folle anticipo di diecimila franchi, anche se, in realtà, una signora mi aveva già prestato tale cifra per coprire il buco dei concerti di Vantadour. Non avevo nulla in vista
e non ero atteso da nessuna parte. Ero libero come un fuorilegge e tutto era fondato sul caso... Solo Hans von Bülow riuscì ad interrompere questa situazione, ottenendo di rappresentare per la prima volta, il Tristano e Isotta a Vienna, al Wiener Staatsoper. Così, dopo incertezze di varia natura, partii in treno per l'Austria; proprio durante quel viaggio, nel '62,

abbozzai l'ouverture de I maestri cantori di Norimberga, una grande commedia di cui avevo già scritto il testo. Tuttavia, per le recite del Tristano trovai difficoltà enormi: l'opera fu ritenuta indecifrabile, complessa, astrusa e le prove vennero ben presto sospese. Mi presentai all'editore Schott, a Magonza, a cui promisi vagamente di completare I maestri cantori in breve tempo, ma egli non abboccò.

Sezione 3



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